Natasha Denona Cranberry Palette

Palette 5 ombretti, 12,5 grammi, Pao 24 mesi Made in Italy, prezzo sul sito Beautylish 48 dollari, Sephora France 42 euro, Cult Beauty 41 sterline

Mentre continuo ad usare le palette da 5 che avevo già acquistato un po' di tempo fa ho deciso di prendere di nuovo un'altra palette da 5 cialde, la Cranberry. L'ho acquistata dal sito Beautylish che come già spiegato in passato spedisce dagli USA ma ci permette di pagare la dogana in anticipo in modo da saltare tutto il passaggio burocratico di un'eventuale fermo.
Nel frattempo questa palette come vari prodotti del marchio è sbarcata anche da Sephora Francia assieme a molte altre novità mentre ad oggi sul sito italiano ancora non è presente. La trovate anche da Cult Beauty.
Quello che mi ha spinta a prendere anche la Cranberry sono stati i colori degli ombretti e le texture sempre particolari  che il marchio propone. Anche se devo dire che alla resa dei conti questa palette non mi ha soddisfatta totalmente e visto il prezzo la considero una pecca dato che non stiamo parlando di MUR o Essence che ci facciamo andare bene anche se metà delle cialde non sono granché tanto abbiamo pagato 5 euro. Qui andiamo di 50 euro a botta e per quel prezzo le pretese e le aspettative sono alte.
Da sinistra: daisy, sakura, botanic, blossom, nude

Iniziamo col dire che rispetto al confezionamento delle palette che avevo già preso, la Cranberry ha un packaging decisamente più curato ed high-end. La scatola di cartoncino rossa lucida riprende il colore di una delle cialde e contiene la palette vera e propria confezionata in plastica senza specchio e senza pennello ma con una solida chiusura magnetica e molto più "pesante" rispetto alle precedenti.
Sul retro di entrambe le confezioni, quella in cartone secondaria e la primaria in plastica, vi sono riportati i nomi degli ombretti ed una sigla che descrive la formula ed il finish di ognuno.
Come potete vedere dalla foto dietro il case ci sono dei buchetti questo per rendere le singole cialde depottabili con estrema facilità.
Gli ombretti hanno un finish matte, satinato, metal/foiled e sparkling. 
La formula è differente rispetto agli altri che ho già e se per le due cialde più opache ho notato un netto miglioramento per quanto riguarda la facilità di gestione della polvere, nel caso dell'ombretto Daisy, un top coat definito come metallico ma a mio avviso più shimmer/glitter, preferivo maggiormente le formulazioni precedenti. 

Infatti mentre lo swatch sul braccio rende una consistenza burrosa e cangiante, una volta messo sull'occhio mi sono resa conto che si genera un bel fall out ed è più un top coat che altro. Peccato perché la nuance unica di questa cialda mi aveva fatto decidere all'acquisto di tutta la palette. Per farlo rendere al top va usato da bagnato e complicarsi la vita, sicuramente una volta bagnato il problema fall out è quasi totalmente risolto e l'ombretto renderà tantissimo. Anche messo con le dita ha una buona resa però vi ritroverete la faccia piena d micro glitter e non è detto che ciò vi farà piacere.
Dalle foto penso si riesca a capire già la particolarità dell'ombretto in questione, un rosa lilla freddo con milioni di cangianze diverse.
Peggio ancora Botanic, bellissimo arancio metal/foiled che a tutt'oggi è l'unico, ripeto l'unico, ombretto del brand che mi fa la palpebra rugosa, effetto "cartapecora" per capirci. Ciò dipende dalla texture della polvere, dalla grana più spessa delle altre.
Da sinistra nella foto sopra troviamo gli swatch di:
Nude, uno champagne dorato con riflessi rosa e oro, dal finish sparkle. Non ha una grande pigmentazione ma rimane luminosissimo anche se genera un po' di fall out alla stesura. 
Blossom, un prugna berry leggermente satinato, cremosissimo, facile da sfumare e privo di fallout. La texture di questo ombretto è favolosa. Sembra più scuro nella cialda che una volta applicato.
Botanic, un arancio con satinatura rosa dal finish metal/foiled. Lavora molto meglio se steso con le dita ma fa effetto cartapecora. La colorazione è molto  particolare.
Sakura, color lampone matte. Anche qui troviamo burrosità, sfumabilità, nessun fallout. 
Daisy, rosa lilla freddo con riflessi multicolori dal finish glitterato. Consiglio di stenderlo bagnato con un pennello piccolo per evitare fall out e sopperire alla scarsa pigmentazione. In effetti steso con tali accorgimenti diventa bellissimo.
Da sx: Daisy, Sakura, Botanic, Blossom, Nude

Va detto che tutti questi ombretti, anche i più difficili da gestire, hanno una consistenza burrosa, morbida, sfumabile e che non segnano nemmeno lontanamente le palpebre pure se messi senza primer, ad esclusione di Botanic.
Altra questione che mi ha lasciata un po' perplessa è stata la colorazione dei due più opachi: visto sulla cialda infatti Blossom appare assai più scuro di Sakura ma una volta stesi sull'occhio la somiglianza tra i due, a meno che Blossom non lavori da bagnato, è anche troppo evidente.

Credo che dalle foto si veda chiaramente la morbidezza della texture di queste polveri. Anche gli opachi sono incredibilmente soft.
INCI 

Questi prodotti sono senza parabeni, non testati su animali e fatti in Italia.

La ricomprerei? Forse no anche se poi la sto comunque sfruttando ed i colori contenuti li trovo particolari e ad effetto. Ma è un palette tutto sommato non di facile utilizzo e per me che vado sempre di corsa non è il massimo.
Inoltre la scelta dei colori, con le due cialde sul rosso un po' troppo simili, poteva essere fatta diversamente. Mi ha oltretutto delusa la performance dell'ombretto Botanic, quello arancione, che mi segna le palpebre.
Ho comunque intenzione di prendere ancora degli ombretti della Denona visto che la loro media è molto alta. La Lila Palette, la Mini Lila(che ancora non è presente sul sito italiano di Sephora), e la mini Nude mi affascinano parecchio.

Disclaimer: i prodotti mostrati o menzionati sono stati acquistati con i miei soldi, non ricevo alcun compenso nè beneficio di alcun tipo per i post che scrivo, si tratta solamente di opinioni personali formate dall'utilizzo dei prodotti e dalla mia esperienza.




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